Come togliere il calcare dal miscelatore della cucina: ecco il metodo che funziona

Il miscelatore in cucina è un dispositivo importante, spesso collegato al rubinetto, ovvero l’erogatore che consente l’utilizzo di acqua corrente continua, ed è installato principalmente in cucina. L’uso del miscelatore permette sia una forza di erogazione che una temperatura variabile, ma è anche soggetto al calcare.

Dato che il miscelatore non è composto da un unico pezzo, può sembrare complicato per chi non ha esperienza con lavori manuali o meccanica. In realtà, la struttura è abbastanza semplice e possiamo intervenire senza particolari difficoltà, con alcuni accorgimenti, alcuni dei quali facilmente applicabili con regolarità.

Rimuovere il calcare dal miscelatore può essere utile anche come prevenzione, per evitare l’accumulo di elementi come il calcare: essendo costantemente a contatto con l’acqua, è difficile evitarne la comparsa regolare. Possiamo utilizzare diverse strategie.

Pulizia del miscelatore

Il miscelatore è una versione evoluta del tradizionale rubinetto ed è sempre più comune nelle cucine e nei bagni, data la necessità di avere dispositivi sufficientemente versatili. Il calcare è un elemento naturalmente presente nell’acqua delle tubature domestiche.

Se rimuovere il calcare dal rubinetto è relativamente semplice, può essere più complesso affrontare questo problema nel miscelatore, trovandosi in un ambiente chiuso. Tuttavia, alcuni miscelatori sono progettati per essere parzialmente smontabili, facilitando l’ispezione e la pulizia, calcare incluso, con l’aiuto di alcuni strumenti.

Il calcare può ridurre l’efficienza del rubinetto e causare interruzioni nell’erogazione, e nel tempo può danneggiare l’intero sistema di tubature. Per questo motivo, è consigliabile utilizzare alcuni prodotti, probabilmente già presenti in casa, per eliminare questo fastidioso problema alla radice.

Smontaggio del miscelatore

Come accennato, molti miscelatori moderni possono essere smontati, svitando il filtro, situato nell’area da cui fuoriesce l’acqua. Questa è probabilmente la zona in cui il calcare si accumula più facilmente, quindi è consigliabile controllare spesso il filtro.

Il filtro, come le altre parti, può essere facilmente svitato e immerso in una soluzione a scelta: l’aceto di vino bianco, magari riscaldato, può essere efficace, oppure l’acido citrico, il principio attivo presente nei limoni, che rende il succo sgrassante e disinfettante.

È sufficiente un “bagno” di circa 30 minuti per rimuovere il calcare, che può essere eliminato con una spazzolina e poi con un panno in microfibra asciutto. Questa operazione va eseguita almeno una volta all’anno se l’acqua della casa non è “dura”, ovvero non contiene molti minerali, ma più frequentemente in caso contrario.

Parti esterne

Prima di rimontare il filtro, è utile verificare la presenza di calcare anche nella zona corrispondente, dove il filtro viene avvitato, applicando una soluzione di succo di limone, acqua e bicarbonato (o in alternativa sale). Questa “pasta” può essere leggermente strofinata e lasciata agire sulle superfici in acciaio.

Per i rubinetti in bronzo, è meglio evitare prodotti troppo aggressivi. Si può utilizzare farina (di qualsiasi tipo), un po’ di sale e una quantità moderata di aceto, con l’aiuto di una spugna o di un panno. È preferibile utilizzare acqua calda per migliorare l’efficacia della rimozione del calcare.

La pulizia esterna è più semplice, ma può essere facilitata da una pulizia regolare: almeno una volta al mese, anche se il calcare non è evidente, può essere utile effettuarla, soprattutto se si è pigri nel rimuovere l’umidità dai rubinetti dopo l’uso.

Anticipare il calcare

È possibile evitare tutto questo o rendere le operazioni di pulizia meno frequenti? Dipende dalla nostra attenzione e, come accennato in precedenza, dalla durezza dell’acqua. Questa dipende dalla posizione geografica, poiché le fonti possono essere influenzate da diversi minerali che finiscono nell’acqua.

Il più evidente è il calcare, che è presente nell’acqua ma tende a manifestarsi come una patina biancastra dopo l’evaporazione, rendendo difficile la rimozione. Tuttavia, possiamo utilizzare filtri specifici o purificatori d’acqua per addolcirla, ovvero ridurne il contenuto di minerali.

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